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Mimosa: Acacia dealbata (Fabaceae)

Mimosa un albero Australiano

La terra d’origine della mimosa è la lontana Australia e nel nostro Paese, laddove esistano i climi miti e temperati come nel centro sud può crescere e svilupparsi, così come sulle coste dei maggiori bacini naturali italiani, dove troviamo un clima ottimale. Nelle restanti zone della penisola occorre coltivare la mimosa in serra o in vaso da porre periodicamente al coperto. Si tratta di una pianta che cresce e si sviluppa molto, se trova l’habitat ideale.

mimosa Acacia dealbata

Le foglie sono composte da più foglioline perpendicolari alla nervatura centrale della pianta. Esistono varietà della mimosa che hanno la caratteristica di non presentare le foglie classiche di questa specie botanica, ma di avere foglie differenti, simili a rametti appiattiti, chiamati filladi.

L’inflorescenza della mimosa è composta da un insieme di capolini globosi da cui si protendono alcuni stami. Un fascino molto particolare di questa pianta è dato dal fatto che produce un notevole numero di fiori.

Ogni pianta ha un suo terreno ideale, così la mimosa predilige per la fioritura e lo sviluppo un terreno a base acida, con una struttura che assicuri una corretta umidità, e un ottimo drenaggio. Potete apportare dell’humus, sostanza organica venduta nei negozi di giardinaggio. Potete farlo periodicamente, una volta ogni anno sarà sufficiente a garantire alla pianta l’apporto delle giuste sostanze nutritive. Inoltre servirà per migliorare la struttura e la composizione del terreno. Le mimose che hanno la caratteristica di presentare delle filladi sono tra le più resistenti ai terreni non a base acida.

Per la messa a dimora nel terreno del vostro giardino vi suggerisco il periodo freddo che corre tra ottobre e il successivo mese di marzo: nelle zone dove le temperature scendono di più e il termometro si abbassa lungo la propria scala graduata, occorre coltivare la mimosa all’interno di serre e di spazi coperti.

La temperatura non deve mai scendere sotto gli zero gradi centigradi.

Il vaso va cambiato ogni due anni, per seguire lo sviluppo naturale delle radici, che dopo un certo periodo tendono a pressare contro le pareti del vaso.

In questo caso, rinvasando e aggiungendo fertile terreno fresco, le radici potranno riprendere la loro crescita naturale verso l’esterno nel migliore dei modi.

Redazione

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