Le piante grasse: o si chiamano Succulente…

Introduzione: Le Piante Grasse

Nella definizione di piante grasse e racchiusa una numerosa quantità di specie differenti per forma, colore, famiglia di appartenenza è luogo di provenienza.

Distinzioni

Di solito si parla di piante grasse generalizzando. In realtà, tale termine, non esatto dal punto di vista botanico, è quello maggiormente in uso nel linguaggio corrente. Succulente è il termine più adatto per indicare piante dotate di particolari tessuti succulenti, chiamati parenchimi acquiferi, che immagazzinano l’acqua nelle foglie, nel fusto o nelle radici durante il periodo di pioggia per sopravvivere a siccità e climi desertici. La presenza del tessuto determina anche le forme tipiche di queste piante. Esse sono spesso chiamate generalmente Cactus, ma in realtà il termine si riferisce a una determinata famiglia, originaria del continente americano. Si usa distinguere fra Cactacee e succulente no Cactacee. Succulenza è prevalentemente fogliare in specie non c’è come aloe, agape, crassula, kalanchoe, diffusa soprattutto in territori con aridità non eccessivamente. Le specie apposto succulento, invece, sono quelli cui appartengono parte delle Cactacee perlopiù foglie trasformate al fine di ridurre la traspirazione. I fusti sono colonnati e possono essere eletti, cioè sviluppati soprattutto in altezza, oppure prostrati, cioè sviluppati prevalentemente in larghezza.

Un pò di storia delle piante grasse

Le piante grasse sono ancora in parte a volte dalla mistero, in quanto non si è usciti a tracciarne con precisione una storia. Infatti, non sono stati anni rinvenuti possibili, quindi non si sa quando sono apparse sulla terra nè si conosce il loro numero e ogni anno vengono scoperti nuovi esemplari il primo accenno alle piante grasse risale ai greci che, nella 500 a. C. coniarono il termine kaktos per indicare piante con spine che si scopriranno in seguito essere una specie di cardo. Fu, però, a partire dall’epoca delle conquiste (XVI secolo) che le piante grasse cominciarono ad arrivare in Europa, accompagnate da racconti e leggende, determinando un crescente numero gli studi in materia e classificazione. Al rientro dai viaggi nel nuovo mondo, infatti conquistatori e missionari riferivano i particolari propiziatoria effettuate Dalle popolazioni locali che avevano fame oggetto delle piante a essi sconosciute. Il medico e naturalista svedese Carlo Lineo a classificare per la prima volta (nel XVIII secolo) le piante grasse con origine latina e greca e a fare tutte le Cactacee, allora conosciuta con il termine generico di “cactus”. La sua classificazione botanica è utilizzata ancora oggi.

piante grasse

Foto piante grasse

Usi delle succulente piante grasse

Al giorno d’oggi le succulente sono note e soprattutto per la loro forma, ma, io realtà, si sono rivelate molto utili in diversi ambienti. Le tribù del nuovo mondo hanno sfruttato al meglio il cactus, essendo l’unico elemento abbondante in natura è così, per esempio, usavano il succo oleoso dell’Opuntia Megacantha per fabbricare candele. Da altre piante a sviluppo colonnare, che con il tempo diventarono legnose, veniva rimossa la parte interiore per ricavare contenitori, ma anche steccati, spazzole per capelli, mobili, celeste e souvenir.

Presso alcune tribù, le spine erano impegnate per pesca come ami. L’utilizzo di tali piante nella cura di Bari malattie o nella celebrazione di riti propiziatori era ed è diffuso ancora oggi (basti pensare al peyote). Grazie alle loro proprietà, i principi attivi, in fitoterapia. L’Aloe arborescens, per esempio, è un fiore stimolante del sistema immunitario. Alcune specie di agape, poi, sono alla base di liquori famosi come la tequila è il mezcal. In Africa, dai semi del baobab, la più grande pianta del mondo, si ottiene olio da cucina.

Sempre a livello culinario, grande importanza è ll saguaro, dai marmellate, sciroppi e uno speciale a bassa gradazione alcolica usato per le cerimonie di propiziazione della pioggia. Con i suoi semi essiccati e macinati, invece, si produce una farina per minestre e torte. Questo cactus molto diffusa in Sudamerica rappresenta anche un fattore di fonte aggregazione sociale perché nelle preparazioni che e da essa derivano è coinvolta l’intera comunità, con ruoli ben precisi e cerimonie antichissime.

Succulente e istituzioni delle piante grasse

Purtroppo, come altre specie della flora e della fauna terrestre, alcune succulenti sono a rischio di estinzione. Solitamente quelle che si trovano in commercio sono le più diffuse e sono state coltivate in vivaio, ma occorre fare attenzione a non acquistare piante di importazione che impoveriscono l’ambiente di origine. Inoltre, spesso, non sopravvivono a lungo in quanto non acclimatate.

Comunque, per preservare le specie a rischio di estinzione, esiste la CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), un’organizzazione internazionale nata nel 1973 a e cui, al momento, aderiscono circa 130 paesi. Gli accordi contenuti nella risoluzione sono entrambi in vigore dal 1975 (in Italia solo nel 1980). Per queste piante vige il divieto di prelievo e vendita. All’interno dell’Unione Europea le piante succulente possono essere trasportate liberamente purchè accompagnate da certificato fitosanitario.

Esistono poi l’ISI (International Succulent Institute), che propone esemplari anche in via di estinzione a basso costo, e l’ IOS (Organization for Succulent Plant Study). Questa, nata nata nel 1950, comprende oltre 250 membri di paese e si occupa principalmente della nomenclatura delle piante grasse.

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