Coltivare basilico: basilico proprietà e semina

Una delle erbe aromatiche più diffuse e coltivate nel nostro paese è senza dubbio il basilico. Questa profumatissima pianta infatti viene usata spessissimo nella cucina italiana ed è un sapore rappresentativo della nutrizione mediterranea, dal pesto ligure all’insalata caprese.

Proprio per questo possiamo trovarlo come pianta da orto, ma anche spessissimo coltivato in vaso su balconi e terrazzi, o addirittura sui davanzali delle finestre.

Coltivare Basilico 1

Foto di Monika da Pixabay Basilico

La pianta del basilico si adatta molto a ogni forma di contenitore, anche se ovviamente resta più piccola se la mettiamo in un vaso ristretto. Coltivarla non è difficile, richiede alcune accortezze che vediamo qui di seguito, altri consigli utili si possono trovare nelle guide sulle erbe aromatiche di Orto Da Coltivare.

A livello di proprietà questa pianta è un’officinale ricca di benefici: nelle sue foglie troviamo una bella fonte di vitamine per il nostro organismo e anche di magnesio. Il basilico ha effetto antibatterico ed antinfiammatorio, anticamente veniva molto impiegato in farmacia proprio per questo.

Operazioni di semina

Il basilico deve esser seminato ogni anno, questo a differenza di moltissime altre erbe aromatiche (come timo, rosmarino e salvia ad esempio), che sono invece piante perenni. Questo significa che bisogna ogni anno seminare la pianta, che morirà poi con l’arrivo dei primi freddi.

Il periodo adatto alla semina in campo aperto è la tarda primavera, occorre far grande attenzione che il freddo sia completamente alle spalle perché gelate tardive potrebbero uccidere le piantine giovani. Se si semina in vaschette tenute al calduccio in serra semenziera possiamo cominciare qualche settimana prima, guadagnando un po’ di tempo e portando in tavola la nostra aromatica con un certo anticipo.

Il terreno dove coltivare il basilico deve essere preparato con una vangatura di media profondità e affinato con zappa e rastrello nella superficie. Il terreno dove coltivare il basilico deve essere preparato con una vangatura di media profondità e affinato con zappa e rastrello nella superficie.

Al momento di lavorare il terreno conviene anche aggiungere qualche manciata di compost o altro fertilizzante organico, che fornisca alla coltura sostanza nutritiva e che ammendi il terreno apportando materia.

Qualità del terreno, irrigazioni e posizione

Il sistema radicale del basilico non è molto profondo, qualità che gli permette di adattarsi a tutte le tipologie di terreno, dall’argilloso al sabbioso, ma che lo rende anche delicato e poco adatto a condizioni di siccità. Per questo bisogna spesso intervenire irrigando, dovremo fare attenzione ad evitare i ristagni di acqua, ma nei periodi di caldo estremo innaffieremo le nostre piante anche due volte a giorno, magari con un impianto goccia a goccia, così da risparmiare acqua ed evitare di bagnare le foglioline.

Il basilico ama la luce quindi faremo attenzione a disporlo dove possa avere una buona esposizione che gli consenta di assorbire i raggi solari e di non essere coperto da altre piante, questo migliora il contenuto di oli essenziali nelle foglie e di conseguenza la qualità dell’aroma ottenuto.

Cure migliorative

Per migliorare la qualità delle nostre piante, allungarne il ciclo colturale ed aumentarne le qualità aromatiche potremo effettuare una leggera cimatura apicale per ritardare lo sviluppo dei fiori, che sottraggono energia alla produzione di foglie e vanno quindi contro gli interessi di chi coltiva.

E’ consigliato coprire il terreno con una pacciamatura naturale che svolgerà diverse funzioni dal rallentamento dell’uscita delle erbe spontanee, ad una maggiore conservazione delle qualità del suolo, meno soggette agli effetti del sole o delle piogge; in alternativa è consigliato di effettuare una scerbatura, utile ad impedire che le spontanee possano privare il nostro basilico di nutrienti e luce.

Trattamenti contro insetti e malattie

In particolari condizioni termiche ed ambientali il nostro basilico potrebbe essere vittima di Peronospora belbahri, un fungo che si manifesta con macchie scure sulle foglie. Per questo tipo di problema bisogna effettuare soprattutto prevenzione, garantendo alla pianta il calore giusto e meno umidità possibile.

Altre malattie del basilico possono essere le muffe, per le quali occorre calore e al massimo una soluzione di acqua e bicarbonato. Per difendersi dagli insetti invece meglio evitare l’uso di insetticidi chimici, possiamo piuttosto sperimenta vari macerati di origine naturale, come quelli di ortica o di aglio. Se usiamo prodotti di sintesi chimica, come pesticidi o fungicidi, non potremo più cogliere le foglie di basilico per diversi giorni.

Varietà di basilico

Il basilico non è di un solo tipo, in genere conosciamo tutti quello classico genovese, dalle belle foglie verdi e dall’aroma pregiato, ci sono però anche altre varietà, caratterizzate da diverse forme della foglia, sapori e colori. Alcune varietà sono insolite e ornamentali: ad esempio il basilico greco a palla oppure il basilico rosso. Ci sono anche tipi che hanno aromi più esotici, come il basilico cannella e il basilico limone, per chi vuole stupire i commensali sono ottimi spunti.

Raccolto

Le foglie di basilico sono sempre commestibili, quindi il raccolto può avvenire in ogni momento della sua vita. Ovviamente non dobbiamo defogliare completamente una pianta, privandola della fotosintesi, meglio limitarsi a togliere qualche rametto intero, oppure a cimarne alcuni.

Quando però sta per arrivare l’inverno, che andrebbe ad uccidere il basilico vale la pena cogliere interamente le foglie, e sarà questa l’occasione per tritarle in un ottimo pesto. Il basilico una volta raccolto si consuma generalmente fresco, con l’essiccazione purtroppo si perde la gran parte delle sue preziose proprietà organolettiche e nutrizionali. Piuttosto possiamo scegliere di congelare le foglie oppure di preparare il pesto che può esser sempre surgelato.

Coltivazione in vaso

Tenere il basilico in vaso è possibile, anzi molto semplice, e permette di avere direttamente a portata di mano in cucina uno degli aromi impiegati più spesso nelle ricette. Se scegliamo un contenitore di dimensioni medio piccole avremo un doppio svantaggio: serviranno irrigazioni più frequenti e la pianta resterà di dimensioni minori. Per questo se possibile è ideale utilizzare vasi di almeno 25 cm di profondità, dove lo spazio lo consente.

La coltivazione in vaso differisce da quella nell’orto semplicemente per il maggior fabbisogno di acqua, visto che la terra è limitata e le radici non hanno gioco a reperire risorse idriche in autonomia.

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