Ginestra dei carbonai – Cytisus scoparius

La Ginestra dei carbonai o Ginestra comune

Cytisus scoparius (L.) Link (fam. Leguminosae)

La  Ginestra dei carbonari o Ginestra comune è una pianta poco esigente ma riesce meglio in terreni profondi ricchi di sabbia e sostanza minerali tendenzialmente acidi senza ristagni idrici riparati e luminosi…

Forma biologica Ginestra comune

P-caesp (Fanero ta cespugliosa)

Corotipo Ginestra comune

Europea

Diffusione Ginestra comune

Cytisus scoparius (L.) Link (fam. Leguminosae)

La ginestra dei carbonai è presente nelle isole britanniche, in Europa continentale e naturalizzata in America settentrionale, in Sud Africa ed in alcune regioni asiatiche. Predilige terreni silicei o, comunque, decalci cati, presenti nelle radure, in luoghi a mezz’ombra e boschi di collina. In Italia, è molto di usa nelle aree a clima sub-oceanico del Nord-Ovest e delle regioni centrali del versante occidentale, mentre è meno frequente lungo il versante adriatico. In Toscana e nell’alto Lazio è presente dal piano basale a quello montano inferiore (0-1000 m, raramente no a 1400 m s.l.m.). Sull’isola d’Elba questa specie compare nelle radure e lungo i sentieri intorno ai 400 m no nel Piano Supramediterraneo. Sull’isola del Giglio si trova nelle parti alte dei rilievi, sui versanti freschi.

Caratteristiche botaniche citiso, ginestra dei carbonai – cytisus scoparius

Ginestra dei carbonai

Foto Ginestra dei carbonai

Arbusto di 0.60-1.50 m di altezza, a rami spigolosi, dritti, verde cupo, glabri, con alla base foglie picciolate e trifogliate e verso l’apice foglie semplici e sessili. I ori, portati alla sommità dei rami, hanno un calice bilabiato ed una corolla papilionata di color giallo-oro da cui fuoriesce lo stilo, caratteristicamente avvolto su se stesso, in forma di corno da caccia. Il frutto è un legume appiattito, vellutato, nero a maturità.

Coltivazione Ginestra comune

La specie è coltivata solo a scopo ornamentale. Sono disponibili diverse varietà caratterizzate da portamento più o meno compatto e da ori con colorazione variabile dal rosso al giallo. La fioritura avviene da maggio a giugno. È una pianta poco esigente, ma cresce meglio in terreni profondi, ricchi di sabbia e sostanze minerali, tendenzialmente acidi, senza ristagni idrici, riparati e luminosi. La parte inferiore di questa pianta tende a perdere le foglie.

Per evitare questo fenomeno e lasciare in questo modo i fusti coperti, dopo la fioritura può essere eseguita una potatura in maniera non troppo drastica sui rami dell’anno corrente no ad un accorciamento di un terzo della loro lunghezza. La semina viene impiegata di rado data la dormienza del seme; per questo motivo si usano talee prelevate in estate. Vanno presi rami giovani di 20 cm che devono rimanere in un substrato umido per almeno 7 settimane. Le piantine vanno, quindi, messe a dimora (primavera successiva), distanziandole tra loro di 70 cm.

Micropropagazione Ginestra comune

Questa tecnica è stata adottata sulle piante di ginestra appartenenti a generi di erenti (Cytisus scoparius, Spartium junceum). Per la micropropagazione in vitro, può essere utilizzato il seme come espianto iniziale, che deve essere pretrattato per interrompere la dormienza; un trattamento ritenuto e cace è con acqua a 90°C per 10 minuti. Successivamente i semi vengono messi su un comune substrato di crescita.

Con lo sviluppo dei primi germogli vengono prelevati gli apici vegetativi oppure le piccoli porzioni aeree, private delle radici e poste nel mezzo di moltiplicazione; tale mezzo contiene citochinine (BAP) e gibberelline (GA3) come toregolatori di crescita. La rizogenesi può essere effettuata in vitro mediante utilizzo di composti auxinici quali IBA e IAA. Il protocollo messo a punto permette un’elevata produzione di piantine in tempi brevi.

Per indurre la rizogenesi nelle talee verdi del fusto già cresciuto sono utilizzati toregolatori auxinici; le migliori percentuali di radicazione sono ottenute con un trattamento di 3 ore di NAA.

Organi della pianta utilizzati Ginestra comune

Parti aeree.

Composizione chimica e principi attivi Ginestra comune

Le foglie e i rami presentano diversi alcaloidi di tipo chinolizidinico (0.8-1.5{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40}), principalmente sparteina (circa l’1{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40}) insieme a lupanina e altri derivati, oltre che a avonoidi e amine biogene (0.1{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40}; tiramina, tirosina, L-dopa e derivati). La sparteina è una sostanza liquida, di sapore amaro, altamente tossica. Il ore presenta un più basso contenuto di alcaloidi (0.3{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40} in sparteina), ma un più alto contenuto di tiramina (oltre il 2{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40}).

Proprietà e usi Ginestra comune

Usi medicinali

Presenta attività antiaritmiaa, con caratteristiche che ne delineano l’uso come cardiotonico nelle disfunzioni cardiocircolatorie. Anche il ore ha qualche applicazione, limitata all’omeopatia, sotto forma di succo ottenuto dalla droga fresca.

Usi indesiderati

Presenta controindicazioni nei soggetti ipertesi, a causa del contenuto in tiramina, specialmente se somministrata contemporaneamente a MAO-inibitori; inoltre, le popolazioni asiatiche e africane mostrano una particolare sensibilità poiché non sarebbero in grado di metabolizzare rapidamente la sparteina, determinandone un accumulo tossico. Il ore mostra molteplici controindicazioni, dai problemi cardiocircolatori all’attività renale. Viene sconsigliato durante la gravidanza.

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