Alloro | Laurus nobilis L. (fam. Lauraceae)

Alloro benefici: pianta aromatica dalle proprietà terapeutiche e cosmetiche

Alloro in cucina Laurus nobilis Anticamente l’alloro era considerato pianta sacra per i greci era una delle piante sacre ad Apollo simbolo di saggezza di vittoria di supremazia e una pianta sempreverde.

Forma biologica

P-scap (Fanerofita arborea)

Corotipo

Steno-mediterranea

Diffusione

L’alloro è diffuso lungo le zone costiere settentrionali del Mar Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia, e nell’Asia Minore. In Italia cresce spontaneamente nelle zone centro-meridionali e lungo le coste, mentre nelle regioni settentrionali è coltivato. Nell’Arcipelago Toscano, è presente sull’isola di Capraia, sull’isola d’Elba e nella Valle Principale dell’isola di Gorgona.

Caratteristiche botaniche

alloro

Foto pianta alloro

L’ alloro pianta o lauro, è un piccolo albero dioico spontaneo nella regione mediterranea e spesso coltivato come pianta ornamentale. Ha foglie alterne persistenti, ellittico-lanceolate, leggermente onduate sui margini e coriacee; le foglie hanno un forte odore aromatico, soprattutto dopo sfregamento, e un sapore leggermente amaro. I fiori con perianzio biancastro, sono raggruppati in piccole ombrelle ascellari, circondate da un involucro. Il frutto è una drupa ovoide, nerastra a maturità e contenente un solo seme.

Coltivazione

La specie si riproduce per via gamica (semi) o per via agamica (polloni, talea). I semi presentano difficoltà nella germinazione e pertanto vengono preventivamente scarificati sia mediante immersione in acqua calda che attraverso trattamenti meccanici (ad esempio strofinando lo strato esterno del seme con carta vetrata a grana fine). Essi vengono successivamente posti a germinare in vasi con terriccioleggero, ottenuto mescolando sabbia, terra e torba. La semina avviene in autunno in vivaio e quando le piantine sono sufficientemente sviluppate, vengono trapiantate in vasi più grandi o in terra piena in posizione soleggiata. L’alloro può essere riprodotto anche per via agamica, prelevando i polloni radicali che si formano alla base delle piante madri o, meno facilmente, per talea apicale di fusto.

Micropropagazione

Questa tecnica viene utilizzata per by-passare le difficoltà dovute alla riproduzione sessuale e scarsa germinazione associata alla grande variabilità di questa specie dioica. Gli espianti vigorosi sono resi asettici mediante trattamento con calcio ipoclorito. La fase di moltiplicazione e di allungamento viene stimolata dal substrato MS con aggiunta di BA e GA3. La fase di radicazione avviene in vitro riducendo a metà la concentrazione del MS basale e addizionando NAA. Alla fine della colture è prevista la fase di acclimatazione nel terreno in ambiente controllato.

Organi della pianta utilizzati

Il frutto e le foglie vengono utilizzati per estrarre l’olio essenziale.

Composizione chimica e principi attivi

L’olio essenziale, che si ottiene per distillazione in corrente di vapore, contiene monoterpeni (pinene, sabinene, linalolo, 1,8-cineolo, eugenolo, eugenol-metil-etere) e sesquiterpeni (β-elemene, α-humulene e costunolide). Da alcune analisi condotte sui fiori sono stati identificati 45 composti nei fiori femminili e 39 nei fiori maschili; in entrambi sono presenti principalmente terpeni (il 96.2{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40} e il 92.8{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40} nei fiori femminili e maschili, rispettivamente). Tra le altre classi di composti identificati troviamo derivati degli acidi grassi e composti aromatici, tra cui i monoterpeni dominano con il 94.1{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40} e l’89.9{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40}, rispettivamente) mentre i sesquiterpeni sono poco rappresentati (2.1{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40} e 2.9{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40}, rispettivamente). La frazione volatile dell’intero fiore è dominata dall’(E)-ocimene, il quale costituisce il 65.3{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40} della fragranza del fiore femminile e il 45.7{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40} di quello maschile, e dall’1,8-cineolo (il 20.5{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40} e il 26.3{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40}, rispettivamente). Altri costituenti importanti trovati in entrambi i fiori sono il linalolo e i suoi ossidi (percentuale totale del 7.1{65f2e28177c94f2951789cdb189ff701d60484d918a169e513d16f7e82a02d40}).

Alloro proprietà e usi

Usi medicinali

L’olio estratto dai frutti viene usato come stimolante cutaneo, componente di pomate contro i foruncoli, ma anche aromatizzante di liquori. Possiede proprietà antibatteriche, antispasmodiche, espettoranti e mucolitiche; si registrano applicazioni anche per nevralgie, artriti e sindromi reumatiche. Dall’olio si ricava anche il burro di lauro, il cui uso, a causa dalla presenza di sostanze rubefacenti, è limitato a massaggi di tipo sportivo ed è vietato per uso cosmetico.

Usi alimentari

Le foglie, ricche di oli essenziali, sono ampiamente adoperate in cucina, sia fresche sia secche, per aromatizzare numerose vivande.

Uso cosmetico

Il decotto delle foglie è utilizzato per riflessare i capelli scuri, risciacquandoli dopo il normale shampoo.

Effetti indesiderati

L’applicazione cutanea o la somministrazione orale dell’olio essenziale può provocare iperemia e forte irritazione, specie per le mucose. Da segnalare che in certi casi hanno provocato stomatiti e cheliti; l’olio impiegato nei dentifrici ha determinato dermatiti.

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