Rose floribunda, la Rosa Multiflora

Storia e diffusione delle rose floribunda

Nella seconda metà  dell’Ottocento, operando sulla Rosa Polyantha (o Multiflora), alcuni ibridatori ottennero varietà  di rose ad arbusto, di piccole dimensioni, rifiorenti, con corolle raggruppate in graziosi mazzetti. Ad un primo esiguo gruppo, attorno agli anni ’20 se ne unirono molte altre grazie agli incroci del danese Poulsen, con corolle più grandi e sempre molto generose nel fiorire. Col trascorrere del tempo, al primo gruppo rimase il nome di Polyantha mentre, dopo molte discussioni, dagli anni ’50 in poi, per tutte le nuove creazioni si cominci a far uso del nome Floribunda. Pur costituendo un gruppo a sé, esse sono da considerarsi comunque le eredi naturali in linea diretta delle Rose Polyantha.
Assieme agli Ibridi di Tea (HT), le Rose Floribunda sono tra le più coltivate nei giardini, le più conosciute e le più vendute nei vivai. Amate per la straordinaria rifiorenza, le poche esigenze colturali, le dimensioni modeste, la virtù di saper formare macchie vivaci ovunque ve ne sia necessità . Create in numero sempre crescente dagli ibridatori tedeschi, italiani, inglesi e francesi, oggi le varietà  non si contano quasi più: si possono avere in ogni desiderabile sfumatura di colore.

Caratteristiche e coltivazione delle rose floribunda

Questi rosai, cespugliosi, di dimensioni contenute, sono caratterizzati da fiori disposti a mazzetti e sono indicate per abbellire le aiuole, le terrazze ed i balconi. Le Rose Floribunda devono le loro abbondanti fioriture ad una delle loro prime antenate, la Rosa Multiflora e dagli stessi ibridi cinesi che generarono le HT.
Se disposte in giardino, si consiglia di armonizzare le varie altezze e di mediare i colori alternandole ad altre specie di rosa, come le eleganti Ibrido di Tea, o le rose antiche dal portamento leggero e vaporoso. Possono benissimo essere alternate anche ad erbacee perenni o arbusti di medie dimensioni, formando così bordure ricche di colore.
La sola cosa di cui possono essere rimproverate le rose floribunda è la mancanza di profumo e le bacche che non sono degne di particolare nota. Per questo si consiglia di effettuare le potature di rimonda (rimozione dei fiori appassiti) per favorire la produzione di nuovi fiori. A parte il consueto apporto di concime organico, gli eventuali trattamenti antiparassitari o anticrittogamici, richiedono potature moderate alla fine dell’inverno al fine di stimolare e ringiovanire la vegetazione: si accorciano di circa un terzo i rami e si eliminano quelli malformati, quelli che si incrociano o che sono troppo invecchiati.

Rose Grandiflora e le Minifloribunde

la Queen Elisabeth
Foto di una rosa Queen Elisabeth

Due note a parte rispetto alle rose floribunda meritano le Rose Grandiflora e le Minifloribunde (dirette discendenti delle Floribunda). Per quanto riguarda le prime, i botanici hanno creato, negli anni recenti, questa nuova categoria di rosai i cui caratteri sono intermedi tra quelli delle Floribunda e quelli degli Ibridi di Tea: come dice il nome stesso, sono rosai con fiori grandi, disposti a mazzi ma con forma di corolla molto simile a quella delle HT. Si annoverano tra queste rose di grandissimo successo la Apricot Nectar, la Queen Elisabeth e la Pink Parfait.
Le Minifloribunde invece sono caratterizzate dalla taglia ridotta (40-60 centimetri), dalla lunga rifiorenza e da corolle di medie dimensioni in un’ampia gamma di colori. Il loro portamento è cespuglioso, globoso e compatto, con vegetazione naturalmente fitta, fogliame di media grandezza di un bel verde lucido, molto resistente alle malattie. Se coltivate nelle giuste condizioni non si ammalano né di oidio né di ticchiolatura. La loro eccellente fioritura è pressoché continua e va da metà  maggio a novembre. Le corolle, riunite in piccoli grappoli, sono doppie o stradoppie. Purtroppo anche il loro profumo è quasi inesistente. In compenso presentano tutta la gamma di colori. In tutte, i fiori si prestano ad essere recisi per realizzare piccoli bouquet.
Possono essere tranquillamente utilizzate sul terrazzo o sui balconi più piccoli, in vasi o fioriere. Vanno collocate dove possano ricevere alcune ore di sole diretto al giorno, preferibilmente non quello delle ore centrali. Anche una sola rosa floribunda, posta in un solo vaso, sarà  d’incanto su un piccolo balcone, magari accostata a lavande o altre erbacee. In presenza di un muro potete abbinarle ai rosai rampicanti, clematis o gelsomini.
Le cure necessarie per farle crescere al meglio sono semplici e simili a quelle delle ‘sorelle maggiori’.
Per quanto riguarda le potature, a febbraio si eliminano i rami secchi, sottili o malformati, fino a lasciarne 7-8 dei più robusti, da accorciare a 30 cm. da terra.

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