Quando coltivate piante carnivore tenete sempre a mente quali sono i luoghi di cui queste piante sono originarie: pensate al clima e al luogo d’origine, vi serviranno queste nozioni, per un riscontro se capitassero malanni della pianta, o problemi legati alla crescita o allo sviluppo degli specifici apparati con cui queste piante catturano gli insetti. E lo fanno in modo sorprendente!
La Nepenthes fa parte delle piante carnivore cresce naturalmente nelle foreste tropicali, quindi la coltiveremo in un luogo umido e caldo, possibilmente luminoso; una Sarracenia invece, che vive di natura in luoghi temperati come gli Stati Uniti nelle regioni del Nord, necessita di un clima decisamente più variabile, simile al nostro.
Non tenete mai una Dionea muscipula vicino al termosifone durante tutti i mesi invernali, perché soffrirebbe il troppo caldo secco fino a morirne, e lo stesso avverrebbe se la lasciaste all’aperto durante i mesi invernali. L’inverno, di fatto, rappresenta la criticità massima per i coltivatori in generale, perché a causa di diversi fattori come la diminuzione del periodo di illuminazione, il fotoperiodo giornaliero inteso quale quantità di luce giornaliera. Inoltre registriamo un forte e marcato calo della temperatura all’aperto.
Sarà simile la letargo di animali, il lungo periodo di riposo vegetativo durante il quale queste piante si proteggeranno dal freddo intenso invernale e si difenderanno dalla quasi totale mancanza di prede. Le Sarracenie e la Dionea sopravvivono bene anche sotto gli zero gradi: controllate che il substrato sia umido, e che le gelate persistenti non induriscano la torba troppo a lungo, impedendo all’acqua delle innaffiature di penetrare in modo capillare verso le radici della pianta carnivora.
Ci sono piante carnivore come la Nephentes e alcune Drosere che non necessitano di periodi di riposo vegetativo; in questo caso vanno lasciate intatte le condizioni climatiche di coltivazione. Le piante possono comunque morire per inverni troppo rigidi o per climi secchi e poco illuminati.